KTM decisione imminente | Pierer Industrie AG evita l’insolvenza

Pierer Industrie AG supera la crisi finanziaria

Pierer Industrie AG, la società che detiene indirettamente KTM, ha evitato l’insolvenza grazie a un processo di ristrutturazione finanziaria. La decisione arriva pochi giorni prima di un’importante udienza, che determinerà il futuro dell’azienda motociclistica.

Il piano di ristrutturazione approvato

Giovedì, presso il tribunale regionale di Wels, in Alta Austria, i creditori hanno votato sul piano di ristrutturazione europea (ReO) di Pierer Industrie AG. Questo rappresenta il primo caso in Austria di applicazione della direttiva sulla ristrutturazione, in vigore dal 17 giugno 2021.

Il processo consente alle aziende a rischio di insolvenza, ma non ancora insolventi, di ristrutturarsi sotto la supervisione del tribunale. Pierer Industrie AG ha adottato questa strategia per ripagare obbligazioni finanziarie pari a 247,5 milioni di euro, ottenendo un’estensione dei termini di pagamento fino al 2027.

Dettagli finanziari della ristrutturazione

L’accordo riguarda principalmente il prolungamento delle obbligazioni in scadenza e delle cambiali finanziarie. L’udienza si è svolta in circa un’ora e il piano, presentato il 27 dicembre 2024, è stato accettato. Ora i debiti dovranno essere rimborsati entro il 31 dicembre 2026 e il 31 dicembre 2027, invece delle date originariamente previste.

Pierer Industrie AG, con sede a Wels, detiene una partecipazione del 50,1% in Pierer Bajaj AG, che a sua volta controlla il 74,94% della società madre di KTM, Pierer Mobility AG. Inoltre, la società possiede una quota dell’80% nel fornitore automobilistico Pankl AG.

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• Udienza cruciale il 25 febbraio
• La ripresa della produzione
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Udienza cruciale il 25 febbraio

Il 25 febbraio 2025, il tribunale regionale di Ried im Innkreis deciderà il piano di ristrutturazione di KTM AG e due sue sussidiarie. Con debiti superiori ai 2 miliardi di euro e 1.170 creditori registrati, il destino dell’azienda è appeso a un filo.

Il piano di ristrutturazione prevede un’offerta minima del 30% ai creditori, migliorata a metà febbraio con un pagamento immediato entro maggio, invece di una dilazione biennale. Per coprire questa cifra, stimata in circa 600 milioni di euro, interverranno i proprietari, nuovi investitori e le banche.

La ripresa della produzione

Nel frattempo, a Mattighofen si lavora per riprendere la produzione entro metà marzo. KTM ha dichiarato di aver già garantito i 150 milioni di euro necessari per la ripresa, ma tutto dipenderà dal voto dei creditori.

Se il piano verrà respinto, potrebbe affrontare il fallimento e lo smembramento, rendendo impossibile la ripartenza della produzione. Gli occhi di tutto il mondo motociclistico sono puntati sull’udienza di martedì prossimo.

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