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Cadoneghe, l’autovelox vandalizzato non rispettava i requisiti di sicurezza. Avviata un’indagine.

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L’autovelox di Cadoneghe, in provincia di Padova, e un altro autovelox nelle vicinanze, sono stati installati in modo non corretto. Questa scoperta potrebbe rendere contestabili tutte le multe emesse da questi dispositivi nel corso del tempo. La responsabilità di questo errore ricade sul comandante della polizia locale, su cui è stata aperta un’indagine per falso ideologico insieme a un agente. L’indagine è stata avviata dal sostituto procuratore di Padova, Benedetto Roberti, che ha ipotizzato che il procedimento per l’attivazione degli autovelox potrebbe non essere stato seguito correttamente.

I due autovelox, installati a giugno, hanno registrato oltre 24mila infrazioni in un solo mese, con un totale di multe che supera i 4 milioni di euro. A seguito di queste scoperte, un autovelox è stato fatto esplodere e l’altro vandalizzato con una pistola a pallini. La posizione sulla carreggiata, la segnaletica e la taratura sono alcuni dei requisiti che i dispositivi di rilevamento della velocità devono soddisfare.

Inoltre, il sindaco di Cadoneghe ha richiesto l’installazione di 11 nuovi autovelox, ma l’approvazione da parte della Procura è stata ottenuta solo recentemente. Tuttavia, i tempi per l’attivazione saranno lunghi e il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato che gli autovelox hanno senso solo in alcuni punti specifici.


Cadoneghe, l’autovelox fatto esplodere non era “a norma”. Aperta un’indagine

TSIS

RT